DIARIO DI BORDO


Cabo Finisterre
29 Dicembre…
…solitamente a questo punto dell’anno si fanno bilanci e promesse. Glisso sui primi: è troppo facile sentenziare su quanto è già accaduto, dividere il buono dal cattivo, filtrare la vita già vissuta. I bilanci sono un’illusione, peraltro pericolosa.
Stamattina ho rivisto l’ultimo diario di bordo – “(UN)Kasherut”, inadatto. L’ho rivisto perché volevo capire quanto, e se, fosse una sorta di epitaffio. Evidentemente quando l’ho assemblato ho avuto questa sensazione, o forse volontà, però mi dico che non è così, o perlomeno non voglio che sia così. Riguardo “(UN)Kasherut” stamattina mentre continua a piovere morte su Gaza. Non riesco a scindere le cose, il diario in fin dei conti è un collettore di sensazioni disparate, un contenitore di stimoli eterogenei.
Ieri sera, per caso, mi sono imbattuto in una cosa simile ad un diario di viaggio che avevo abbozzato durante il mio viaggio in Galicia di quattro, quasi cinque anni fa. Pur essendo tendenzialmente “graforroico” non sono mai stato un metodico narratore delle mie quotidianità. Ed infatti anche quel diario di viaggio ad un certo punto si assottiglia, fino a sparire. Ma ci sono alcune cose che ho appuntato e che ho riletto con rinnovata curiosità. Ne riporto alcune:
Problema: tenere un diario di viaggio è complicato soprattutto quando non viaggi da solo (27/07/04)
Note: un diario di viaggio può funzionare per appunti, per impressioni, per aneddoti, per ricordi. Documentare necessita attenzione, concentrazione e disciplina ma potrebbe pervertire la visione. (27/07/04)
Le angoscie non si possono lasciare sul comodino della quotidianità. I racconti di viaggio si devono ascoltare, non trascrivere (29/07/04)
“Ti fermi a un incrocio di questi, dove ci sono 3-4-5 case. Ti fermi ad un incrocio e vedi passare decenni, nel passato e nel futuro” (30/07/04)
Qualche giorno fa mi sono casualmente (…e due!) imbattuto in una frase di Clint Eastwood che suona più o meno così: “Sono arrivato fin qui, non voglio rovinare tutto cominciando a ragionare sul come”.
 Non credo ci sia da aggiungere altro.
 
 
29/12/2008
 
 



 

 
 
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